Dosaggio ormonale per la tiroide nei bambini
Generlamente i bambini non sono percepiti come soggetti a rischio di malattie della tiroide, ma da un recente studio è emerso come la popolazione pediatrica sia in realtà piuttosto soggetta a problemi riguardanti la tiroide, soprattutto le bambine di seconda infanzia, vale a dire di età superiore ai dieci anni.
Un esame del sangue con dosaggi ormonali può individuare il problema per poi essere trattato con una terapia adeguata. I sintomi che spesso vengono individuati nei pazienti pediatrici e attribuiti ad altri fattori sono l’irritabilità, la sonnolenza e i disturbi dell’umore, che spesso vengono associati ai problemi della crescita oppure allo stress scolastico. Invece sono anche i sintomi più comuni delle malattie della tiroide.
Proprio questa confusione nella percezione dei sintomi causa un rallentamento nella diagnosi che si aggira sui due anni di ritardo nell’individuazione del problema tiroideo.
Il direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti nonchè presidente della ESPE (Società Europea di Endocrinologia Pediatrica), Francesco Chiarelli, spiega come le patologie tiroidee che si manifestano più frequentemente sono la tiroide di Hashimoto, che riguarda la formazione di anticorpi contro la tiroide, e altre forme cliniche che generano ipotiroidismo e a volte manifestazioni di ipertiroidismo. Inoltre sottolinea come non siano da sottovalutare la compresenza di altre patologie come il diabete di tipo 1 e la celiachia.
Mentre per quanto riguarda i disturbi congeniti che si manifestano dalla nascita, lo screening neonatale offre un controllo completo di questi disturbi. Basti pensare che in Italia, su circa cinquecento mila bambini nati ogni anno, sono circa trecento quelli che ricevono una diagnosi di patologie congenite alla nascita che vengono affrontate tempestivamente entro due settimane.